Lo sapevi che nell’antichità in Cina si andava dal medico per rimanere in salute e se ci si ammalava, il medico, lo si cambiava? La medicina Orientale è molto diversa da quella a cui siamo abituati:la medicina allopatica.
Ma facciamo un po’ di chiarezza: cosa vuol dire ALLOPATICA? Questo termine deriva dal greco dal greco ἄλλος, diverso, e πάθος, sofferenza e indica la medicina occidentale, quella a cui siamo abituati, con farmaci esterni che vanno ad agire sulle nostre sofferenze, per voler essere letterali. Ma non c’è solo questo genere di medicina. LA MEDICINA OLISTICA, per esempio, lavora mantenendo in completa unione la mente ed il corpo, andando a riequilibrarli.
Ma allora perché non affiancare questi due rami della medicina in un modo sinergico? Attraverso il Reiki, per esempio.
Reiki è un ramo della medicina olistica: è un passaggio di energia da chi dona a chi riceve, e viceversa.
REI infatti significa ENERGIA UNIVERSALE, mentre KI ENERGIA INDIVIDUALE.
Reiki lavora attraverso le mani che diventano canali per distribuire Energia nel corpo, nei nostri centri energetici ovvero i Chakra, attraverso posizioni predefinite delle mani. Questa pratica permette di raggiungere un benessere completo di mente corpo e spirito.
Ma in quale modo è possibile trasmettere energia attraverso le mani?
Non ti capita mai di massaggiarti il corpo, magari la pancia mentre senti di avere un fastidio, oppure di appoggiare una mano sulla schiena di un tuo caro per alleviare la tensione? Beh noi siamo fatti di energia, siamo campi magnetici e ciò che scorre dentro di noi ineluttabilmente si collega a ciò che ci circonda.
Reiki non è solo pratica fisica, anzi, porta con sé un grande messaggio spirituale: nel momento in cui stai donando Reiki lo stai anche ricevendo, quando prestando servizio verso qualcun altro stai prestando servizio a te stesso.
Ma dove nasce il Reiki?
Volendo fare un breve accenno alla sua storia nasce e si sviluppa come metodo di cura in Giappone, con Mikao Usui e da anni, ormai, è stata appurata la sua efficacia anche nei paesi occidentali grazie alla divulgazione di Hawayo Takata.
In questo articolo però, non voglio addentrarmi troppo su quello che riguarda l’origine e le caratteristiche del Reiki, ma se fossi interessato ad approfondire questo argomento puoi trovare interessante “GLI INSEGNAMENTI ORIGINALI DI TAKATA” un libricino di Fran Brown che mi ha aiutato a conoscere più profondamente il messaggio e la storia del Reiki.
Ma ritorniamo alla domanda con cui abbiamo iniziato questo articolo: come unire sinergicamente medicina olistica ed allopatica?
Il Reiki affianca la terapia convenzionale in numerosi centri ospedalieri di tutto il mondo. Si tratta di una tecnica energetica di riequilibrio, rilassamento profondo e analgesia che presenta il vantaggio di essere un metodo semplice, alla portata di tutti, e che si presta molto bene come trattamento di supporto.
Nel reiki ci sono differenti livelli: sono diventata Master nel 2011 dopo anni di partecipazione a seminari e tutt’ora continuo, a mia volta, a divulgare questa meravigliosa pratica con i miei seminari e con trattamenti individuali.
Lavorando ed abitando in Piemonte, mi sono trovata a trattare molte pazienti dell’ospedale di ASTI arrivate dal reparto di oncologia dove hanno potuto sperimentare i benefici del Reiki. Molte di loro hanno continuato a riceverlo anche in seguito alle terapie ospedaliere e alcune hanno deciso di diventare a loro volta operatrici per trattare le persone della loro famiglia.
Quando sei rilassato, quando la tua energia è in equilibrio, hai meno possibilità di ammalarti e se malato comunque di aggravarti. Il tuo corpo, le tue funzioni vitali, lavorano meglio in uno stato di rilassamento in cui si attiva il sistema nervoso parasimpatico e il sistema ormonale si mantiene in equilibrio.
Da tempo credo che, all’interno dei protocolli ospedalieri, potrebbe essere applicata un’integrazione con discipline olistiche, per alleviare le dinamiche ansiogene nei pazienti, per esempio, oppure come supporto per il personale medico e paramedico.
Reiki come il Massaggio Ayurvedico, il Rebirthing, la meditazione e tante altre tecniche, potrebbero essere strumenti di sostegno molto potenti.
Proviamo ad immaginare un contesto ospedaliero in cui, da pazienti, prima o dopo aver effettuato un’operazione si potesse ricevere un trattamento rilassante, oppure, parlando proprio di personale medico, potersi concedere un trattamento riequilibrante per poter affrontare il duro lavoro di ogni giorno, operazioni, urgenze, ecc.
Ma concretamente, ci sono già esempi di questo genere?
Per quanto riguarda la sanità oggi sono numerosi gli ospedali italiani che, a seguito di risultati sorprendenti ed incoraggianti, hanno introdotto il Reiki nei reparti come terapia complementare per sostenere i pazienti ospedalizzati perché incide notevolmente sulla percezione del dolore e induce uno stato rilassato della mente, del corpo e dello spirito.
In generale sono moltissime le grandi aziende che su questo hanno fatto enormi progressi: hanno introdotto stanze per la meditazione, messe a disposizione dei dipendenti, per riuscire a trovare un momento per concentrarsi su se stessi e diminuire lo stress.
Allora perché non introdurle anche negli ospedali. Pensando a questo particolare periodo storico in cui il COVID ha riempito i reparti, lasciando soli i pazienti, sarebbe bello ci fossero strutture aperte a queste discipline. Immagina stanze con musica rilassante o meditazione guidata diffusa, con vetri per ricevere gli sguardi dei parenti e stanze per gli operatori in cui meditare anche solo per pochi minuti recuperando un po’ di forza e tranquillità.
Credo che il futuro abbia sempre più bisogno di un’impostazione nuova e orientata alla medicina olistica da applicare ai protocolli ospedalieri ed aziendali semplicemente perché la salute è il nostro stato naturale e il concetto olistico ti rimette in contatto con questo stato.
E tu cosa ne pensi? Eri al corrente del fatto che anche queste pratiche fossero utilizzate a supporto in alcuni ospedali?
Se vuoi parlarne aspetto una tua risposta e intanto ti lascio i 5 principi del Reiki da applicare nel tuo quotidiano, per fare la differenza sul tuo benessere e su quello di chi ti sta intorno.
Solo per oggi
Non essere arrabbiato
Non ti preoccupare
Sii grato
Lavora con impegno
Sii rispettoso verso gli altri
Un abbraccio
Simona