La Menopausa: un monolite, una pietra miliare, la Spada di Damocle sulle teste di tutte le donne. Ma è proprio così?
Sì, certo, la menopausa arriva per tutte e questo è normale è fisiologico, ma assolutamente nulla di apocalittico. Prendiamo il dizionario Treccani: menopàuṡa s. f. [comp. Di meno- e -pausa]. – In fisiologia, il periodo in cui si verifica nella donna e nei primati superiori la scomparsa definitiva delle mestruazioni (e quindi della capacità riproduttiva), dovuta alla cessazione della funzione ovarica, che nella specie umana è caratterizzata da una complessa fenomenologia neurovegetativa, somatica e psichica che viene indicata col termine di climaterio (e che nei nostri paesi si verifica generalmente tra i 46 e i 52 anni d’età).
Una lunghissima spiegazione che potremmo tranquillamente trovare in qualunque manuale di biologia, perché fondamentalmente si tende a ridurre questo complessissimo momento di passaggio ad una mera questione fisiologica, ma, vi svelo un segreto, NON È SOLO QUELLO!
La Menopausa non è solo la mancanza del ciclo mestruale ma rappresenta un momento di grande trasformazione per la donna, LA trasformazione per eccellenza.
Ma andiamo con ordine: se ogni donna nella sua intimità, riesce, con alti, bassi a gestire questo momento di cambiamento, appena mette un piede fuori dalla porta si ritrova in mezzo a mille più uno stimoli sociali che remano contro.
Nella società malata in cui viviamo, che ci vuole perennemente giovani e filiformi, c’è allora spazio per tutte le altre donne? Questo periodo di sbalzi ormonali può portare ad un rallentamento del metabolismo che a sua volta va ad ammorbidire le forme anche in donne abituate ad essere sempre molto magre, può portare all’indebitamento di unghie, ossa e capelli e (EBBENE SÌ) anche il nostro aspetto può cambiare e di conseguenza ci troviamo a confronto con una parte di noi che non conoscevamo.
Questo passaggio è la condizione maggiormente sofferta, quella che porta a vivere questo periodo come un grosso disagio quando in realtà questa è l’età della donna saggia e consapevole, che passa da essere madre a grande madre di tutte le cose.
L’approccio olistico va a considerare questo periodo nella sua totalità senza limitarsi alle mere questioni fisiologiche.
Certo, il mancato apporto di estrogeni provoca una sensibilità emotiva nella donna che in questo periodo può sentirsi confusa, non riconoscersi e non piacersi, per non parlare delle fastidiose caldane che possono procurare grandi disagi.
Ecco facciamo un’analisi: fin qui ti ho descritto questo periodo come un incubo e tu penserai com’è possibile riuscire a viverlo in un modo migliore?
Beh ti dico questo: se si decide di vivere questo periodo con consapevolezza, senza separare mente corpo e spirito, allora lo si può considerare come un grande ciclo di cambiamento e coscienza, un momento di crescita spirituale e personale.
Ovviamente è un ciclo che va rispettato ed ascoltato. e In questo l’approccio olistico può davvero essere utile , attraverso la floriterapia per esempio: ci sono rimedi floreali che aiutano la persona a predisporsi al cambiamento e anche a riequilibrare le emozioni; oppure ci sono percorsi di crescita personale che aiutano la donna a vedere la propria bellezza e a vivere questo periodo come un privilegio tirando fuori talenti che non avrebbe mai pensato di avere.
Io personalmente sono entrata in menopausa molto precocemente e, facendo ricerca tra i miei studi, ho avuto la possibilità di affrontarla aiutandomi con tre meravigliosi sostegni:
• LA MEDITAZIONE: che conduce ad uno stato di rilassamento profondo della mente e del corpo
• LA FLORITERAPIA che va a riarmonizzare gli aspetti emotivi tramite i fiori di Bach
• LA NATUROPATIA ovvero assumendo rimedi già presenti in natura, preferendoli, per esempio, agli ormoni
In questo modo sono riuscita ad affrontare questa fase della mia vita con la consapevolezza di essere ancora una donna giovane e piacente ma soprattutto continuando a piacermi così come sono, accettando questo momento come un’opportunità per crescere e per fare un bilancio del mio percorso sino a quel momento, continuando a fare progetti per il mio benessere.
E’ importante prendersi cura della nostra persona senza trascurare nessun aspetto, concedersi del tempo per fare movimento, per stare all’aria aperta e per trovare, ognuno con il proprio sentire, la strada per occuparsi in modo completo di questa fase della vita.
Insomma, in questo significativo momento della vita, sarebbe bello che ogni donna s’identificasse in un bruco pronto a diventare farfalla, proprio perché ogni ciclo è segnato da una rinascita.
Il messaggio qui è quello di non sottovalutare questo periodo, di non “Trattarlo male”, ma di prenderti ancora più cura di te entrando in un ascolto profondo, accettando, magari, di essere più fragile inizialmente ma con la possibilità di scoprire in te una fierezza mai avuta prima, quella forza che solo una donna completa, che ha vissuto diverse fasi della sua vita, riesce a sentire.
Ogni età ha in sé la propria bellezza e la propria lezione da insegnare: se decidiamo di accogliere questi insegnamenti allora il tutto crea il nostro bagaglio di saggezza profondo. Vivi questo cambiamento facendo cose che non hai mai fatto e che hai sempre voluto fare, osa, sperimenta e poniti degli obiettivi.
Rimane da dirti solo un’ultima cosa: quando decidi di scegliere la strada del benessere comincia con il farti una domanda, qualunque sia la fase della tua vita.
Sto vivendo una vita che mi appartiene, sto seguendo la mia natura?
Ecco credo che la risposta a queste domande includa già la cura più grande: rispettarti scegliendo di seguire il tuo sentire profondo, quella voce che ti dice di non sprecare la tua vita ma di prendere la strada che ti conduce a realizzare i tuoi sogni .
Un abbraccio, Simona